Movimento Transpersonale

Nasce negli Stati Uniti intorno agli anni ’60.
Il termine transpersonale indica ciò che sta oltre la personalità, intesa come maschera che vela le essenze e le più alte potenzialità dell’individuo. L’approccio transpersonale mira allo svelamento di tali potenzialità nella direzione del vero contatto con la natura dell’essere umano.

La prospettiva transpersonale incarna i presupposti del paradigma olistico e mira allo sviluppo di persone sagge e mature, risvegliate alla solidarietà verso l’umanità e alla reverenza verso la la natura, che contribuiscano al benessere della vita umana. Il movimento si pone come elemento di riconciliazione tra la scienza e la spiritualità basata sull’esperienza, come sintesi tra sapere moderno e saggezza antica.

Nella sua ricerca, la psicologia transpersonale integra l’esperienza della psicologia occidentale, soprattutto del filone gestaltico, esistenziale, umanista, con le tradizioni mistiche orientali basate sulla meditazione, come lo yoga, lo zen, il sufismo, e con quelle sciamaniche basate sull’estasi ed il contatto diretto con le forze della natura. Subisce inoltre una forte influenza dalle più recenti acquisizioni della fisica moderna e della biofisica ed è in stretto rapporto con altre scienze, quali: la sofrologia, la sociologia, l’antropologia e la parapsicologia.

Alla luce di queste considerazioni, la psicologia transpersonale sembra connotarsi come un vasto movimento di pensiero e di ricerca che opera per un’integrazione tra principi e metodi psicologici e pratiche spirituali o rituali sciamanici, per una sintesi tra la mente, la meditazione, la spiritualità e la trascendenza, gli stati di coscienza ordinari e non ordinari, gli stati mistici, estatici o sciamanici.